Clausola 3 – Come comprendere la definizione di “tensione di lavoro”
NOTA 1 La tensione di lavoro tiene conto delle tensioni di risonanza.
NOTA 2 Quando si deduce la tensione di lavoro, l’effetto delle tensioni transitorie viene ignorato.
Il tensione nominale generalmente è la tensione di alimentazione del campione in prova, tuttavia, nel circuito interno dell’apparecchio in normali condizioni di funzionamento, ci saranno alcuni circuiti con una tensione maggiore o minore di tensione nominale. Ventilatore generale comunemente usato con motore asincrono CA, è necessario avviare il condensatore, la tensione del condensatore di avvio su entrambi i lati sarà generalmente maggiore del tensione nominale; o in qualche circuito secondario del trasformatore step-up produrrà un valore superiore a tensione nominale della tensione; Ovviamente un apparecchio può avere più di una tensione di funzionamento. Secondo la norma, a volte è necessario valutare e determinare se questa parte del circuito (il “quale parte presa in considerazione” nella definizione) soddisfa i requisiti di sicurezza della norma in base alla tensione di esercizio. In questo caso bisogna considerare la tensione massima che può essere generata nel circuito operativo, come definito dalla norma. Secondo la definizione, per ottenere il valore massimo della tensione di lavoro, è necessario che il prodotto sia alimentato con tensione nominale e utilizzato in condizioni di lavoro normali (se il prodotto è etichettato con un intervallo di tensione nominale, viene generalmente utilizzato come limite superiore dell’intervallo di tensione nominale per fornire la tensione, ad esempio la tensione nominale di 220-240 V, ovvero Alimentazione 240V) e allo stesso tempo è necessario impostare il controller e il dispositivo di commutazione all’interno del prodotto per fornire alimentazione con la tensione nominale e funzionare in condizioni di lavoro normali. alimentazione e funzionamento in condizioni operative normali; lo scopo è garantire che sia possibile ottenere la massima tensione operativa, la valutazione si basa sul prodotto nelle condizioni operative più difficili. Inoltre, il test di picco non è menzionato specificamente qui, quindi la tensione di lavoro è un valore RMS.
La determinazione delle distanze superficiali nella clausola 29 si basa sulla tensione di lavoro per determinare il limite della distanza superficiale, che quindi richiede la tensione di lavoro in determinati punti del prodotto. Clausola 13 Prove di resistenza elettrica, anche le tensioni di prova applicate alla struttura isolata si basano sulla tensione di lavoro.